giovedì 27 settembre 2012

Il Comune può recuperare dei fondi messi a disposizione dall'Autorità per l'Energia per promuovere l’efficienza energetica per la fasce più povere della popolazione: abbiamo chiesto che provveda a richiederli!


Apprendiamo dalla stampa specializzata che ammontano a [fonte Giulio Meneghello su QualEnergia.it]  “323 milioni di euro all'anno, cui si potrebbero sommare altri 1,2 miliardi di arretrati per il periodo 2008-2011, i soldi che potrebbero essere a disposizione dei Comuni per far risparmiare sull'energia le fasce più povere della popolazione, per esempio con programmi di efficientamento delle case popolari o anche solo con fondi per aiutare chi non ce la fa a pagare.
Nelle bollette del gas c'è uno strumento che potrebbe dare grandi risultati nel promuovere l'efficienza energetica e tutelare contemporaneamente le fasce più deboli, ma i Comuni lo stanno quasi completamente ignorando.
Parliamo di fondi che le municipalità potrebbero esigere dai concessionari della distribuzione del gas, cioè da chi gestisce la rete, ma che appunto non stanno richiedendo: a questi pagamenti i Comuni avrebbero diritto dal 2008 ma negli anni scorsi praticamente quasi nessuno ha fatto richiesta e, a ora, sui 5.900 Comuni che potrebbero ottenerli, solo circa 200 hanno fatto valere questo diritto.
Un peccato, perché non si tratta esattamente di spiccioli: per esempio Torino potrebbe avere dal gestore privato della rete gas locale 6 milioni l'anno, Napoli 4 milioni, Venezia oltre 2 milioni, città più piccole come Pordenone e Frosinone, rispettivamente 350mila e 230mila euro l'anno. Questo per citare solo alcuni casi in cui tale possibilità sarebbe più redditizia non avendo a che fare con municipalizzate (infatti nel caso in cui il gestore è una municipalizzata, la questione è più complicata e si tratterebbe in un certo senso di una partita di giro).
Ma, a quanto ci risulta (contattati da Qualenergia.it i Comuni di cui sopra per ora non hanno né confermato né smentito), queste amministrazioni comunali i fondi non li hanno richiesti, anche se ormai siamo agli sgoccioli con i tempi per il periodo 2012. I distributori infatti hanno tempo fino al 15 ottobre per girare la richiesta di modifica della bolletta all'Autorità per l'energia. “Si tratta di un'opportunità da cogliere al volo perché, se non si richiedessero ora, questi soldi andrebbero a far parte della quota dal 2008 non redistribuita e non richiesta, per recuperare la quale si dovrebbe affrontare una causa civile. In sintesi: o ora, o tra dieci anni dopo una causa, se la si vince”, commenta a Qualenergia.it Davide Sabbadin, responsabile energia di Legambiente Veneto, che si sta mobilitando per far conoscere ai Comuni questa possibilità spesso ignorata.
Perché i Comuni non stanno approfittando di questa opportunità e di questo denaro? “In molti casi il distributore è una municipalizzata, cosa che rende più complesso il rapporto col Comune, ma spesso la causa è la scarsa informazione anche perché i concessionari hanno creato un muro di silenzio”, ci spiega Sergio Miotto del Consorzio Reti Gas, un consorzio privato (ma indipendente dalle società distributrici di gas) patrocinato da ANCItel, la società di servizi controllata dall'associazione nazionale dei Comuni italiani,  che si occupa della consulenza per la predisposizione dei bandi di gare d'ambito e per il recupero dei fondi spettanti ai Comuni.
Ma vediamo meglio da dove vengono questi soldi.
Come sappiamo, nel lento processo di liberalizzazione del gas i 177 ambiti (i distretti delle reti del metano) italiani dovrebbero assegnare le concessioni ai distributori tramite gare che, se fatte bene, renderebbero il rapporto più vantaggioso per i Comuni. Tuttavia il processo è lento: si mettono a gara 25 ambiti ogni 6 mesi e, al momento, su 6.500 Comuni metanizzati, in Italia solo 600 hanno concluso la gara. I soldi di cui parliamo, come li descrive Mario Rosoni del Consorzio Reti Gas, sono appunto “una sorta di compensazione per i Comuni che ancora devono fare la gara”. Leggermente diversa la visione di Fabio Santini direttore area mercato energia di Federutility, una tra le associazioni che rappresentano i distributori:  “Se la norma aveva senso quando ancora non c'erano i criteri per fare le gare, per disincentivare i Comuni a fare gare in attesa delle regole, ora che le regole ci sono ha meno senso. Ciò non toglie che stando alla norma i Comuni possano tuttora chiedere e ottenere quei soldi”.
La normativa in questione che deriva dalll'art. 46 bis L. 222/07, come successivamente modificato, prevede che le municipalità interessate dalle nuove gare possano incrementare, da subito e fino alla conclusione delle gare d'ambito, il canone delle concessioni di distribuzione fino al 10% del vincolo sui ricavi di distribuzione, la parte della bolletta che va a remunerare il gestore. I soldi così raccolti, dice la legge, dovranno essere destinati “prioritariamente all'attivazione di meccanismi di tutela relativi ai costi dei consumi di gas da parte delle fasce deboli di utenti”. La delibera Aeeg 159/08, all'art. 59, ha poi stabilito – “cosa non prevista inizialmente dalla norma”, sottolinea  Miotto – che i distributori possano rifarsi ricaricando sugli utenti finali: un rincaro che è proporzionale ai consumi e che in media si aggira su 1 euro al mese per utente.
Ovviamente, a differenza che per la somma dovuta per il 2012, per gli arretrati degli anni scorsi le società di distribuzione non potrebbero rifarsi sugli utenti, bensì avrebbero perdite secche: per questo, ci spiegano, i Comuni che volessero recuperare il gruzzolo che spetterebbe loro dal 2008 al 2011 – cosa che nessuno ha mai fatto finora – dovrebbero prepararsi a battaglie legali.
Più semplice ottenere i soldi del 2012: basta una delibera. Generalmente i concessionari “si limitano a osservare la legge nel caso in cui questa quota venga richiesta”, come commenta a Qualenergia.it Gianluca Spitella, il portavoce di Federutility, anche se in diversi casi – riportano dal Consorzio Reti Gas - questi hanno tenuto un atteggiamento ostativo, in particolare quando sono in essere contratti e/o atti aggiuntivi agli stessi che individuino nella fine del 2012 il termine ultimo delle concessioni.
Se un Comune decide di chiedere i soldi del 2012 è però meglio che si sbrighi: i concessionari della distribuzione hanno infatti tempo solo fino al 15 ottobre per chiedere all'Autorità per l'energia di modificare la bolletta in modo da far recuperare la cifra del 2012 senza rimetterci, ma scaricandola sugli utenti. Per sapere come fare la richiesta di questi fondi ed essere guidati nella stesura della delibera i Comuni possono rivolgersi a Legambiente o al Consorzio Reti Gas.
“Legambiente da anni promuove iniziative di risparmio energetico e di promozione delle rinnovabili. Per questo è particolarmente interessata a questo processo. Nel caso della liberalizzazione del mercato del gas è nostro obiettivo favorire l’utilizzo delle risorse recuperate dai Comuni nel risparmio energetico - efficientamento energetico degli edifici, ecc. - a favore di soggetti svantaggiati economicamente”, sottolinea Davide Sabbadin.
Insomma, i Comuni farebbero bene ad aprofittare dell'aiuto offerto e recuperare questi soldi, tanto più in questo momento in cui le Amministrazioni pubbliche hanno poche risorse da investire nell'efficienza energetica e nella tutela dei meno abbienti, due settori strategici per combattere la crisi.

In virtù di quanto sopra evidenziato il MeetUp Amici di Beppe Grillo di San Giorgo del Sannio

CHIEDE

Al Sindaco e alla Giunta Comunale di ottemperare a tutte le procedure tecniche necessarie (da espletare NECESSARIAMENTE entro il 15 OTTOBRE) al fine di ottenere che l’Autorità per l’Energia modifichi le bollette e si possano recuperare i soldi spettanti al Comune di San Giorgio del Sannio per promuovere l’efficienza energetica per la fasce più povere della popolazione.

venerdì 21 settembre 2012

San Giorgio e tanti altri Comuni sanniti non parteciperanno a "Puliamo il Mondo": e poi vogliono parlare di ambiente!

Benevento, Amorosi, Ginestra degli Schiavoni, Melizzano, San Giorgio La Molara, San Marco dei Cavoti, Solopaca e Telese sono gli unici comuni sanniti che parteciperanno all'iniziativa di LegAmbiente "Puliamo il Mondo" che si tiene, in tutto il mondo appunto, dal 28 al 30 settembre. 
Nelle altre province campane, invece, la partecipazione è molto più sostenuta: questo significherà pur qualcosa?
Probabilmente che il Sannio è DORMIENTE come il suo Taburno e aspetta che la nostra terra si pulisca da sola anche se la monnezza gliel'hanno "regalata" i sanniti!!!

La VERGOGNOSA e FINTA attenzione all'ambiente da parte dei comuni sanniti trova la sua massima espressione nel completo disinteresse alla cosa da parte del Comune di San Giorgio del Sannio, un Comune che si vanta di avere una raccolta differenziata che funziona (ma non è tutto oro quello che luccica) e che si vanta della nuova formula della raccolta dei tessili (sulla quale ci sono ancora molte "stranezze" non chiarite), un Comune che ostenta la sua sicurezza di raggiungere l'obiettivo annuale del 65% di raccolta e del 50% di riciclo.
Ebbene, in questo Comune, con un consigliere delegato all'Istruzione che è anche insegnante elementare, cosa ci voleva a coinvolgere i bambini nell'iniziativa Puliamo il Mondo?
Probabilmente, però, l'attenzione alla sostenibilità ambientale avrebbe avvicinato troppo l'Amministrazione ai temi del Movimento 5 Stelle e una cosa del genere non avrebbe certo contribuito a conservare il consenso!
E poi, probabilmente, non si vuole che l'attenzione dei bambini sia distolta dalla musica che è l'argomento principe della scuola sangiorgese, visto che la suddetta consigliera è anche musicista, moglie del presidente del Consiglio d'Ammnistrazione del Conservatorio di Benevento e sembrerebbe anche "sponsor" di tanti musicisti che svolgono privatamente la professione di insegnanti di vari strumenti musicali.

La VERGOGNOSA e FINTA attenzione all'ambiente da parte del Comune di San Giorgio del Sannio, si dimostra anche con questa COLPEVOLE ASSENZA ad una manifestazione nazionale importante e significativa soprattutto per le giovani generazioni!!!
Lasciamo agli operatori ecologici le centinaia di bottiglie di birra e drinks vari che troviamo per strada la mattina, soprattutto dopo il weekend...lasciamo loro i cartoni della pizza e le cartacce e i tovaglioli unti sulle panchine del viale...lasciamo loro pure le buste di monnezza non differenziata che rimangono per giorni sotto i portoni o negli angoli dei marciapiedi...sono talmente tante le cose gettate via indiscriminatamente che mentre le raccolgono da una parte, dall'altra c'è già qualcuno che sta depositando per strada altra monnezza!

giovedì 20 settembre 2012

Le nostre domande al Ministro Clini


Il Ministro Clini domani sarà a Benevento per il 107° Congresso della Società botanica italiana e nella nota che precede il suo arrivo si fa sapere che in questo congresso si parlerà delle nuove frontiere della biologia vegetale per la sostenibilità ambientale, delle infrastrutture sostenibili per la tutela della biodiversità, di biodiversità e paesaggio.

Con quale coraggio il Ministro dell’ambiente viene a parlare di queste tematiche in questo nostro Sannio, terra da sempre a vocazione agricola, oggi devastata dal percolato della discarica di Sant’Arcangelo Trimonte, dai rifiuti tossici sversati nei terreni di Morcone, dalla erigenda Turbogas di Benevento, dalle trivellazioni petrolifere recentemente autorizzate ad Apice, della costante moria dei pesci nel fiume Calore, dall’amianto negli uffici postali, dall’aumento esponenziale delle leucemie e dei tumori, in particolare nell’area del CDR di Casalduni, dal perenne sforamento del tetto della percentuale delle polveri sottili?

Al Ministro Clini ricordiamo che lo sviluppo tecnologico ed il progresso in generale non possono prescindere dalla qualità della vita!
I nostri politici, il Governo, il Ministro dell’Ambiente, non possono intervenire, come è accaduto all’ILVA di Taranto ad es., quando la situazione è già degenerata ed è fuori controllo! E’ loro dovere di governanti valutare, oltre ai problemi relativi al lavoro e alla disoccupazione, anche l’impatto ambientale e soprattutto l’impatto con la salute dei cittadini!
Alle industrie fortemente inquinanti, e, più in genere, a chiunque sversi rifiuti tossici nell’ambiente, non si può e non si deve permettere di continuare a danneggiare l’ecosistema ed attentare alla salute di uomini e animali.
Non si possono accettare, non si devono accettare questi comportamenti da parte di chi ha usato suolo, uomini, ambiente per decenni in nome del progresso ma ha ridotto il significato della parola progresso al mero umano profitto e allo sfruttamento di uomini e cose!
Cercare di correre ai ripari ora, è come piangere lacrime di coccodrillo: non può essere la panacea contro  i misfatti perpetrati sul nostro ambiente naturale fino ad oggi!
Noi pensiamo che questo atteggiamento sia un errore fatale ed irreversibile da parte dello Stato nei confronti dei propri cittadini!
Così come consideriamo davvero incresciosi ed offensivi dei diritti dei cittadini due fatti accaduti in questi giorni: la bocciatura da parte del Governo del “Registro Tumori della Campania”, motivata dal fatto che alcune disposizioni in esso contenute sono in contrasto con il piano di rientro dal disavanzo sanitario nonché il fatto che, proprio oggi, il Ministro dell’Ambiente Clini abbia dato mandato all'avvocatura dello stato di querelare Angelo Bonelli, leader dei Verdi, per diffamazione e procurato allarme, per aver diffuso i dati ufficiali dello studio "Sentieri", realizzato per conto dell’Istituto superiore di Sanità, sulla mortalità della popolazione di Taranto. 
I cittadini hanno il diritto di sapere se la causa delle loro malattie, nella maggior parte dei casi malattie che portano alla morte, è l’inquinamento da sostanze tossiche emesse dalle industrie irrispettose delle norme ambientali o l’inquinamento causato da chi sversa illegalmente rifiuti tossici!!!
Uno stato civile che si rispetti deve per prima cosa rispettare e tutelare il bene più grande che è rimasto su questo pianeta, al di là della ricchezza e del profitto: la VITA, e soprattutto la sua qualità!!!

Noi attivisti del MeetUp Amici di Beppe Grillo di Benevento e San Giorgio del Sannio insieme a tutti gli attivisti e simpatizzanti del Movimento 5 Stelle del territorio sannita, vogliamo risposte serie e concrete.
Al Ministro Clini chiediamo: “Egregio Sig. Ministro, Lei è a un bivio: difesa dell’ambiente, della salute, del futuro o difesa indiscriminata degli imprenditori, degli amministratori, degli organismi sanitari che, per puro profitto personale, favoriscono l’inquinamento e l’insorgere di malattie mortali?”
Questa domanda gliela porremo, tutti i giorni e fino a quando qualcuno vorrà risponderci, utilizzando tutti i mezzi di comunicazione che sono a disposizione dei cittadini per comunicare con il Governo e nello specifico con il Ministero dell’Ambiente (e mail, sito web, fax, etc.).
E invitiamo tutti i sanniti che hanno a cuore la propria terra a fare altrettanto!
Con la nostra salute e con il nostro futuro non si scherza!
Loro non si arrenderanno, noi nemmeno!


domenica 9 settembre 2012

Lo spot per la FREE WI FI ZONE





Il MeetUp Amici di Beppe Grillo realizza la prima WIFI ZONE GRATUITA a San Giorgio del Sannio

La connettività è uno dei beni fondamentali della società moderna e la rete è il mezzo attualmente più diffuso attraverso il quale le persone comunicano tra loro.
Ma la rete non serve solo per comunicare, serve anche per scambiarsi opinioni, per discutere, per affrontare problemi e provare a risolverli e, in molti casi, serve anche a fare le rivoluzioni.

Ecco perché il MoVimento 5 ha tra i temi forti della sua proposta proprio la connettività, da rendere gratuita, da mettere a disposizione della gente.
Ed ecco perché il MeetUp Amici di Beppe Grillo di San Giorgio del Sannio ha deciso di lavorare con particolare intensità su questa tematica, per provare ad agire laddove maggioranza ed opposizione hanno lasciato una casella desolatamente vuota.

Per questo motivo, gli attivisti del Movimento 5 Stelle  di San Giorgio del Sannio hanno deciso di festeggiare il primo anno di presenza attiva sul territorio sangiorgese facendo un regalo alla cittadinanza, regalando al paese la prima Wi FI Zone completamente gratuita per i cittadini e per il Comune: una sorta di piazzetta telematica dove tutti i cittadini potranno navigare in internet liberamente e gratuitamente.

Recandosi nei pressi salone di parrucchiera Il Tempio di Venere, sito in Viale Spinelli 49, infatti, e stando comodamente seduti sulle panchine di fronte al negozio, tutti potranno connettersi tramite il proprio cellulare, il notebook o il tablet e navigare gratuitamente in internet, fare ricerche, chattare con gli amici e scambiare foto stando all'aria aperta.

Per realizzare questo accesso libero alla rete è stato semplicemente installato, dalla società di servizi Generazione Libera, un hotspot che sfrutta la rete adsl già esistente presso l’esercizio commerciale che fa da sponsor: in questo modo, siamo riusciti ad offrire un servizio che non solo è totalmente a costo zero per i cittadini e senza spese per il Comune ma è anche ad impatto zero, perché non ha bisogno di nuove mega antenne e nuovi tralicci per la telefonia.

Lunedì 10 settembre alle ore 18.00 sul Viale Spinelli di San Giorgio del Sannio presso il salone di parrucchiera Il Tempio di Venere, inaugureremo la prima WI FI ZONE gratuita di San Giorgio del Sannio insieme ai nostri attivisti  e a tutti i cittadini che vorranno partecipare.
Nei giorni a seguire, poi, presenteremo al Comune di San Giorgio del Sannio la proposta di realizzare una vera e propria rete civica che sfrutti l’adsl già presente negli edifici comunali e continueremo a lavorare perché tanti altri esercizi commerciali sangiorgesi partecipino a questo progetto.

Il virus del wi fi libero ha appena iniziato ad agire: stay tuned!

lunedì 3 settembre 2012

Il quotidiano 8Pagine parla di noi: "l'ascolto delle proposte dei cittadini è solo per alcuni"!


Una buona Amministrazione Comunale non può relegare ai margini della vita politica del paese il dialogo con l'associazionismo, i movimenti e la società civile ed attiva: il confronto civile con tutte queste realtà ha sicuramente un prezioso ruolo di indirizzo nelle scelte della pubblica amministrazione.
Da questo punto di vista l’Amministrazione di San Giorgio del Sannio è stata molto acuta ed abile: ha compreso così tanto il valore della collaborazione con la società civile che ha saputo individuare canali privilegiati di collaborazione solo ed esclusivamente con associazioni ed esponenti della società civile che, a quanto pare, rientrano nell’area dei sostenitori della maggioranza: in questo modo, ogni iniziativa diventa uno slogan per rafforzare l’amicizia con i vecchi aficionados  e, magari, acquisire nuovi consensi!

E questo non lo diciamo per invidia o per volere essere a tutti i costi i “dissacratori” dell’operato del Comune!
Lo diciamo perché il Movimento 5 Stelle è presente su questo territorio da un 11 mesi ed in 11 mesi il Comune non ha avuto nei nostri confronti alcun segno di apertura, rispondendo alle nostre lettere solo nel caso delle denunce da noi sporte per il caso amianto alle ex Poste perché trattavasi di un caso eclatante e, comunque, di denunce presentate alla Procura della Repubblica di Benevento e non di semplici lettere al Sindaco!

Sono giacenti da mesi in chissà quale cassetto di chissà quale ufficio del Comune di San Giorgio del Sannio, se non addirittura in qualche cestino (speriamo almeno che sia il cestino della carta e non dell’indifferenziato!) tante proposte: risale a febbraio la nostra richiesta di attivare negli uffici comunali buone pratiche per il risparmio energetico, di realizzare un progetto per il risparmio energetico e per il contenimento dell’inquinamento luminoso sull’impianto di pubblica illuminazione della città e un progetto per rendere autosufficienti dal punto di vista energetico tutti gli edifici di proprietà del Comune, con particolare riferimento alla casa comunale e alle scuole; risale a marzo la nostra istanza sull’esito dei protocolli d’intesa con la Provincia di Benevento relativamente alla produzione di energia da fonti alternative; risale a maggio la nostra istanza contenente proposte sulla partecipazione dei cittadini, sul consumo del territorio e sull’IMU.
Ieri ne abbiamo protocollate altre due: la prima relativa al progetto “Comune Leggero”, con in allegato tanto di case history e proiezione di spesa, la seconda relativa alla proposta di attivare, a costo zero, semplici strumenti per facilitare la comunicazione coi cittadini quali un account Facebook, Twitter e YouTube.

Che fine faranno queste proposte? Saranno occultate sotto qualche faldone se non cestinate perché non siamo “potenziali elettori”?

Le idee e proposte inviate all'amministrazione non hanno colore, non sono né di destra né di sinistra, sono dei cittadini: le avremmo sottoposte a qualsiasi sindaco scelto dai cittadini, dal momento che l’unico nostro scopo è stimolare la collaborazione tra cittadinanza e l’ente locale e, soprattutto, contribuire al miglioramento del nostro paese in chiave sostenibile.

Tralasciamo ogni citazione sul fatto che la normativa prevede da parte dei Comuni che vengano determinate le garanzie per il tempestivo esame delle istanze dei cittadini, e auspichiamo che, finalmente, a San Giorgio del Sannio cessino le sterili polemiche sul Movimento 5 Stelle provocatore, criticone ed incline al “no a tutti i costi” e si cominci a lavorare, finalmente, per il bene della comunità.


sabato 1 settembre 2012

Il futuro dell'Italia a 5 stelle

Con le sue solite parole travolgenti Beppe spiega come potrebbe essere il futuro dell'Italia se tutti assieme decidiamo di non essere schiavi delle banche e del FMI. Ci sarà da soffrire e da lottare ma si può fare senza rinunciare a sanità, scuola, solidarietà, ristrutturazioni energetiche, rinnovabili ma senza petrolio, senza stock options milionarie, senza privilegi alle caste, senza ottantenni che portano il paese nella tomba con loro....
 
 
 

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