venerdì 27 luglio 2012

I nostri "piccoli trucchi" su 8 Pagine del 25 luglio 2012

da 8Pagine Benevento del 25 luglio 2012

mi piace sottolineare che 8 Pagine ha evidenziato il vero scopo della nostra nota, quello di suggerire alla gente degli escamotage per risparmiare la benzina, per ridurre l'inquinamento e per non cadere nella pubblicità occulta che sembrerebbe sottendere all'ordinanza del Comune: il M5S non ha solo un'anima critica molto forte ma un'altrettanto forte spirito propositivo a difesa dei cittadini e del territorio.

La foglia dello smaltimento dei rifiuti tessili nasconde una pubblicità occulta? Forse, ma intanto la spesa del conferimento passa dal Comune ai cittadini!!!


Prima che la Notte delle fornacelle accese o spente diventi il tema unico di discussione in questa stagnante estate sangiorgese, vogliamo sottoporre all’attenzione di cittadini e amministratori l’ordinanza nr. 32/2012 emanata  dal Comune di San Giorgio del Sannio lo scorso 16 luglio 2012.
In questa ordinanza si ordina alla popolazione di non smaltire più tessili ed affini nell’indifferenziato ma di andarli a conferire presso dei cassonetti appositamente predisposti all’interno del parcheggio dell’IPER Barletta. Ebbene, questa sembrerebbe una cosa buona e giusta, non foss’altro per il fatto che, per togliere dalle casse comunali le spese per il conferimento in discarica di tessili ed affini, il Comune stesso trasferisce sui cittadini l’onere economico di andare fino all’IPER Barletta dal centro o dalle periferie del paese, per andare a conferire i tessili in un parcheggio privato e di un Ipermercato per giunta!
Ma non c’erano siti di proprietà del Comune dove posizionare i cassonetti per i tessili? Nel cortile del Comune no? Sarebbe stato il segno tangibile del buon operato del Comune! Nel cortile della Biblioteca no? Del resto, lì c’è anche quello della raccolta per gli oli esausti! Nei cortili delle scuole no? Eppure, si sarebbe potuto invitare i ragazzi a fare da portavoce presso le proprie famiglie a favore di questa nuova forma di raccolta!
E la Casalinga di Voghera che è anziana e non guida più, e magari ha anche la badante, come ci va a conferire i tessili a Cesine? Non ci sono nemmeno gli autobus pubblici!!! Allora si deve far accompagnare con la macchina, e come lei devono usare la macchina tutti quelli che devono compiere la stessa operazione, con il conseguente aumento dell’uso dell’auto e aumento dell’emissione delle polveri sottili nell’atmosfera: dunque, favoriamo la differenziata ma aumentiamo l’inquinamento e soprattutto aumentiamo la spesa per la benzina togliendo soldi dalle tasche dei cittadini! Tutto questo perché grazie ad un bando in cui, con la scusa di evitare gli atti vandalici, si chiede che i partecipanti abbiano siti privati e recintati dove posizionare i cassonetti ed in paese, al di là dei siti di proprietà comunale che abbiamo citato, pare non ce ne siano altri con queste caratteristiche.
Stando così le cose, con la foglia di fico di un’azione che va nella direzione dell’aumento della differenziata e del risparmio delle spese per la realizzazione del porta a porta, il Comune non esita a trasferire una spesa dalle sue casse alle tasche dei cittadini e non considera i risvolti negativi del fatto di posizionare i cassonetti lontano dal centro.
Non vogliamo parlare qui del possibile caso di pubblicità occulta che si potrebbe ravvisare nell’ordinanza e che ci riserviamo di far esaminare da chi di dovere, ma vogliamo solo invitare i cittadini, in nome del rispetto del territorio, ad usare dei piccoli escamotage attraverso i quali, nel pieno rispetto dell’ordinanza, si può ottenere lo stesso scopo senza inquinare l’aria e incoraggiando il piccolo commercio locale e la spesa a km 0:

·         Non utilizzare mai  la macchina da soli: accumulare un buon numero di tessili da conferire, mettersi d’accordo con altre persone che devono fare la stessa cosa e condividere l’auto, suddividendo la spesa: questo si chiama CAR SHARING, ed è un’ottima soluzione per ovviare alla mancanza di trasporti pubblici e per diminuire spese ed inquinamento

·         Chiedere aiuto alle tante associazioni di volontariato attive in paese e, perché no, anche alla Polizia Municipale e alla Protezione Civile, che sicuramente non avranno problemi a mettersi a disposizione di anziani, disabili, famiglie bisognose, etc. O, in ultima analisi, chiedere un passaggio ai nostri assessori e consiglieri che, da noi eletti, siedono in Consiglio Comunale in qualità di nostri dipendenti regolarmente stipendiati!!!

·         Non è un obbligo fare la spesa all’ipermercato: è vero, una volta che si è arrivati nel parcheggio, si potrebbe essere tentati dall’idea di fermarsi lì anche per fare la spesa. Tuttavia, la scelta dei negozio presso il quale servirsi non è stabilita da nessuna ordinanza! Quello da cui sarebbe bene farsi guidare è l’amore per la nostra terra e per i nostri prodotti locali, quelli che possiamo trovare al mercato del martedì o dai nostri negozianti di prossimità: anche questo è un modo per sostenere la nostra terra e far girare l’economia locale!!!

Utilizzando questi piccoli trucchi di buon senso si può essere cittadini rispettosi delle ordinanze  ma contemporaneamente cittadini attivi e attenti alla propria tasca e alla propria terra!!!
La difesa del territorio è quella che realizziamo noi, i cittadini, attraverso i nostri comportamenti quotidiani e non certo quella di amministratori, locali e nazionali, che guardano ad interessi che passano sopra il bene comune e che non portano alcun beneficio a livello locale. Certo, e soprattutto ora che si profilano le elezioni anticipate, loro non si arrenderanno, Cittadini in MoVimento MeetUp amici di Beppe Grillo di San Giorgio del Sannio, neppure!

giovedì 19 luglio 2012

Maurizio Pallante a Calitri (Av) [06/07/2012]

L'intervento di Maurizio Pallante, saggista e leader del Movimento per la Decrescita Felice, nel corso del convegno sul tema della Decrescita tenutosi a Calitri il 6 Luglio 2012 e organizzato dal MeetUp "Gli amici di Beppe Grillo - Nusco e Alta Irpinia"

mercoledì 18 luglio 2012

...siamo cittadini punto e basta!

Negli ultimi tempi a Benevento tanta gente si dichiara simpatizzante, componente, militante del Movimento 5 Stelle...davanti ai bar del centro tanti che fino alle scorse comunali facevano campagna elettorale al soldo dei ben noti volti della politica beneventana dichiarano oggi amore incondizionato per le 5 stelle...tanta gente vorrebbe "costituire un circolo" o "aprire una sede"...in tanti si rivolgono a Francesca Maio o a Vittorio Giangregorio o ad altri attivisti dei Grilli Sanniti (che lo ricordiamo esistono come meet up amici di Beppe Grillo di Benevento dal 2007) per sapere chi è il segretario cittadino o dove sta la sede....ebbene, secondo noi, chi dice e fa queste cose forse non ha capito bene cosa significa MoVimento 5 Stelle o forse ha capito (male) che funziona come un partito. Il meet up di Benevento, nato ed attivo dal 2007, sa benissimo e vive quotidianamente sulla propria pelle cos'è e come funziona il Movimento e sa benissimo che domani mattina potrebbe formarsi in città, o in qualsiasi paese della provincia dove già esiste un gruppo,un altro gruppo uguale che si riconosce nelle idee del MoVimento 5 Stelle e tutto ciò sarebbe legittimo e impossibile da vietare. Questo perchè il MoVimento non è di nessuno, è solo un'idea. Chiunque si senta libero di lavorare come cittadino al servizio del territorio, dunque, ma attenzione, questo non vuol dire poter disporre del simbolo (che appartiene a Grillo e può essere utilizzato solo dai consiglieri eletti) e metterlo come "marchio" di nostre iniziative personali e non condivise nè tanto meno costituirsi come "opposizione" ad oltranza contro tutto quanto il marcio che c'è nella politica locale e nell'amministrazione dei nostri territori: il MoVimento 5 stelle ha come caratteristica primaria il costituirsi come GOVERNO DEI CITTADINI, il che significa proporre idee e progetti e realizzarli, fare pressioni sulle amministrazioni sui problemi del proprio territorio e proporre soluzioni, il più possibile economiche o a costo zero, che vadano a tutto vantaggio delle comunità. Tutto il resto non è MoVimento 5 Stelle.
 

lunedì 16 luglio 2012

L'amianto negli uffici postali del Sannio protagonista della cronaca estiva

Mentre nel Consiglio Comunale di San Giorgio del Sannio, tenutosi lo scorso 5 luglio, l'Assessore Barricella ed il Sindaco Claudio Ricci non hanno saputo fare di meglio che dichiarare (sostenendo una  la linea che è sempre la stessa ormai da mesi ma che a noi non pare corrispondere ai dati di fatto): “Appena l’Arpac ci ha comunicato la presenza di amianto abbiamo interrotto i lavori e messo in sicurezza l’area, in seguito bonificata mediante progetto vagliato all’Asl” e ancora che  “Qualche settimana fa la Giunta ha licenziato la delibera che conferisce mandato legale per un’azione di risarcimento dall’Ente Poste a seguito di questa mancanza. E’ stata fatta solo ora in quanto solo dopo la bonifica dell’area è stato possibile quantificare l’importo della spesa sostenuta”, nulla viene comunicato alla cittadinanza sullo stato dell'arte del percorso giudiziario che vede il Comune come parte negligente e non come parte lesa, come, invece, il Sindaco ci tiene a sottolineare!!!
Il "caso amianto" negli uffici postali, infatti, è ben più significativo e rilevante dal punto di vista giudiziario, e non solo ambientale, come, invece, Ricci crede o vuole far credere!
Testimonianza ne sono le recentissime note pubblicate sulla stampa locale relative alla denuncia del direttore di un ufficio postale sannita ed il commento dell'Associazione Altrabenevento, che riportiamo qui di seguito.


Da il Sannio Quotidiano del 13 luglio 2012:
Caso amianto, un direttore accusa. Una lettera inchioda Poste Italiane sulla presenza di fibre d’amianto in alcuni edifici
di Teresa Ferragamo
Un’accusa precisa, un’indagine avviata e ora l’incontrovertibile prova: l’ignara ‘confessione’ di un ‘povero’ direttore di una filiale periferica delle Poste sull’esistenza di un rapporto sulla presenza di amianto in alcuni uffici del Sannio. Una comunicazione interna che inchioda, quindi, Poste italiane che, per mesi, si è trincerata dietro un rigoroso silenzio, nonostante il pressing di AltraBenevento, l’associazione che per prima ha alzato il velo sul caso amianto in alcune strutture che a tutt’oggi ospitano gli uffici.

Ufficio postale di Guardia Sanframondi
 A finire sotto accusa furono qualche mese fa 9 strutture disseminate lungo il territorio sannita. Eccoli gli edifici incriminati: Solopaca, Ceppaloni, Amorosi, Apice, Cusano Mutri, Guardia Sanframondi, Morcone, San Lupo e Vitulano. Il caso arriva in Prefettura, i vertici di Poste vengono ascoltati riservatamente dal prefetto, il presidente di AltraBenevento, Gabriele Corona, chiede risposte, ma il silenzio incombe. Le nuvole cominciano a diradarsi solo ieri quando si viene a conoscenza della lettera di un direttore di un ufficio postale indirizzata al direttore della filiale di Benevento, Basilio Mancuso, al responsabile territoriale Atta Sud, Umberto Giorgione, allo specialista Safety Atta Sud Campania di Napoli, l’ingegnere Aniello Buonaguro, a Immobiliare Sud Campania di Napoli, e per conoscenza ai colleghi Giseldo Rossi, Claudio Polvere e Giovanni Mastrangelo.
Ufficio postale di Morcone
Il ‘povero’ direttore ha appena ricevuto una notizia: è stato nominato, senza preavviso e suo malgrado, Preposto amianto, ovvero responsabile della sicurezza di tutti i dipendenti del suo ufficio. Una nomina che lo fa saltare dalla sedia e lo spinge a una comunicazione ufficiale, in cui serpeggia tutta la sua preoccupazione. E in poche righe svela anche che Poste ha appena trasmesso a tutti i direttori “i risultati dei monitoraggi ambientali delle fibre aerodisperse di amianto effettuati a giugno 2012”. Subito dopo arriva la nomina a Preposto amianto, un incarico, sottolinea, che non gli era stato mai conferito da quando gli è stata affidata la qualifica di direttore dell’ufficio postale. Perché ora, dunque?
I risultati degli ultimi prelievi effettuati da Poste italiane sulla presenza di fibre di amianto nella struttura sono tali da mettere in allarme il direttore che chiede ai vertici di ‘partecipare ad apposito corso di formazione’ dopo la nomina. Che non è un eccesso di zelo visto che si parla di fibre di amianto, un minerale pericolosissimo che fu molto utilizzato in edilizia, prima di essere bandito nel ’92.
Le fibre d’amianto sono facilmente inalabili e sono causa di malattie mortali come l’asbestosi, il mesotelioma e il tumore dei polmoni, patologie che possono manifestarsi anche dopo 40 anni di incubazione. “Rilevo peraltro – scrive – che il manuale prevede che si debbano affiggere negli uffici appositi cartellini per indicare al pubblico la presenza di amianto, che però in questo ufficio non stati mai apposti e neppure sono stati forniti”. Insomma, a mancare è l’abc, in una struttura in cui è proprio Poste italiane a ammettere, sulla base delle ultime risultanze, che c’è dispersione di fibre di amianto. “Considerato che dai risultati degli esami trasmessi risulta che c’è stata e c’è tuttora dispersione di fibre di amianto” il direttore-ormai-anche-preposto amianto chiede a Poste di sottoporre tutti i dipendenti “a visite specialistiche per accertare eventuali danni subiti e per conoscere le misure di prevenzione da adottare a tutela della salute”.
Una lettera dai toni allarmanti, che rischia di mettere in difficoltà la società Poste italiane, dalla quale i dipendenti attendono da mesi risposte sui rischi alla salute derivanti dalla dispersione di fibre d’amianto.




Il Commento di Altrabenevento


Il Sannio Quotidiano che da mesi segue con attenzione la questione “amianto negli uffici postali” sollevata da Altrabenevento, ha pubblicato con grande evidenza parte della lettera scritta dal direttore di uno degli uffici incriminati che conferma la dispersione di fibre di amianto nel prefabbricato utilizzato per il servizio tuttora aperto al pubblico.
La clamorosa notizia conferma pienamente le denunce fatte pubblicamente dell’associazione che presiedo alle quali la direzione di Poste non ha mai risposto, affrettandosi però a ordinare ad una ditta specializzata frettolosi esami eseguiti il mese scorso dai quali è risultato, ufficialmente e senza possibilità di smentita, che nei prefabbricati utilizzati come uffici postali di Amorosi, Solopaca, Vitulano, Cusano Mutri, Guardia Sanframondi, Morcone e San Lupo vi è dispersione quotidiana di fibre di amianto nell’aria.

Ufficio postale di Vitulano

Ufficio postale di Amorosi
                                                                            Si tratta di un fatto di estrema gravità che avrebbe già fatto sobbalzare sulle sedie innanzitutto i sindacati e i responsabili della sicurezza per i lavoratori che invece ancora rimangono in colpevole silenzio. In paesi civili, i sindaci sarebbero già insorti a tutela della salute dei propri cittadini che frequentano quei prefabbricati e respirano, insieme ai lavoratori, quotidianamente polveri contenenti fibre di amianto estremamente pericolose perchè finiscono nei polmoni creando, anche dopo 20 anni, tumori di diverso tipo e malattie mortali.
In una provincia dove i rappresentanti istituzionali non si preoccupano solo di difendere la poltrona, il presidente e gli assessori avrebbero organizzato comitati dei cittadini per pretendere da Poste, dalla ASL e dalla Prefettura la immediata chiusura di quei prefabbricati.Invece tutti tacciono, ma Altrabenevento non ha alcuna intenzione di assistere, ad un uteriore dramma del l’ignavia e per questo annunciamo che presenteremo apposito esposto di denuncia alla magistratura, forniamo da subito assistenza gratuita ai lavoratori interessati ed entro il mese di agosto organizzeremo clamorose iniziative di protesta per chiudere quegli uffici definitivamente.

Il presidente – Gabriele Corona
  

martedì 3 luglio 2012

Ripiantiamo i fiori a San Giorgio del Sannio!

Rosanna Carpentieri, attivista del MeetUp Amici di Beppe Grillo di San Giorgio del Sannio e coordinatrice del Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia, ha invitato tutti i sangiorgesi a contribuire alla rinascita in senso ambientale del nostro paese piantando un bulbo, una bustina di semi di fiori, una piantina.

“Ci state – ha scritto su Facebook e sul blog del Comitato – a fare un pò di giardinaggio d’assalto a San Giorgio del Sannio? Bisogna costituire una squadra armata di badile e fiori oppure alberi da frutto, per la fruizione di tutti. Cominciamo dall’aiuola allo svincolo autostradale? E’ in uno stato di degrado penoso, desolante, altro che ‘paese dei fiori e della cortesia’ il nostro!
La mia vista e il mio senso estetico non sopportano più tanto surreale degrado. E voi? Per questo attacco verde non occorre altro che scendere in strada e piantare un bulbo, una bustina di semi di fiori, una piantina in ogni piccola zolla di terra libera e pubblica che ci appartiene.
Se ci pensate, un cavolfiore può essere più potente di un pugno chiuso. Fragole e insalate possono diventare il simbolo di una lotta contro la finanza planetaria o l’incuria dell’amministrazione locale. Sottrarre all’incuria le aiuole e le aree degradate significa anche tempestare di fiori e primavera l’autunno socio-ambientale in cui è crollato il nostro paese negli ultimi decenni. Allora, cittadini…alla zappa !Non abbiamo forse bisogno di cose vere ?”.

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